Behind Enemy Lines – Dietro le linee nemiche (Behind Enemy Lines) è un film del 2001 di John Moore, interpretato da Owen Wilson e Gene Hackman.
Trama
Durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina, i tenenti della Marina Chris Burnett e Jeremy Stackhouse rispettivamente navigatore e pilota di un F/A-18 Super Hornet, vengono inviati in missione di ricognizione sulle montagne della Bosnia. Intercettando un segnale radar, i due militari in volo escono dalla propria rotta e fotografano una zona piena di soldati serbi nemici. L’aereo, però, non passa inosservato e Sasha, il comandante serbo, ne ordina l’abbattimento. Salvi per miracolo, i due piloti si rincontrano in una radura provando a contattare il loro comandante di missione, l’ammiraglio Leslie Reigart. Stackhouse è ferito, e non può scappare con il compagno, per cui sopraggiungono su di lui diverse unità serbe, comandate dal colonnello Miroslav Lokar, che lo giustiziano. Burnett invece comincia a scappare senza sosta, inseguito dai serbi. Durante l’inseguimento Burnett finisce in una fossa comune, per la precisione proprio nella zona che hanno fotografato in precedenza dall’aereo prima di essere abbattuti.
L’inseguimento si consuma senza sosta, Burnett sopravvive in più di un’occasione agli attentati dei suoi nemici riuscendo anche mettersi in contatto con l’ammiraglio Reigart, che gli comunica un punto strategico per essere recuperato. La NATO cerca però in ogni modo di ostacolare il recupero del navigatore, dandolo ormai per morto come il suo compagno pilota. Burnett sprofonda così nella disperazione più totale, eppure non si dà per vinto.
L’americano, pur esponendosi a moltissimi rischi durante la fuga, riesce a raggiungere il luogo indicato per il salvataggio, grazie anche all’aiuto di un ragazzo serbo, contrario al regime di Lokar. La Nato, tuttavia, decide di abbandonare l’operazione di recupero per via della notizia apparsa alla TV serba del ritrovamento del suo cadavere (notizia falsa organizzata dagli stessi serbi). Nel frattempo Burnett si accorge di essere giunto proprio nella zona dove giace il suo seggiolino, al cui interno sono custodite le foto scattate a bordo dell’aereo, immagini che costituiscono ormai un importante documento bellico. Decide così di recuperarle, per dare un senso alla missione e vendicare il compagno giustiziato. Burnett raggiunge il seggiolino e riattiva quindi il dispositivo di segnalazione della propria posizione, che subito viene notato sulla portaerei dall’ammiraglio Reigart. Burnett, in attesa dell’arrivo dei suoi compagni si accorge, grazie allo scoppio di una mina vicina, di avere ancora Sasha alle calcagna, e decide di sorprenderlo a sua volta. Quando questi esce allo scoperto, Burnett combatte un corpo a corpo con lui, riuscendo ad ucciderlo e a vendicarsi dell’amico. Le forze di Lokar tuttavia tentano di assalirlo, e di far sparire le prove fotografiche delle fosse comuni, ma nello stesso momento spuntano gli elicotteri della squadra di salvataggio dell’ammiraglio Reigart. Burnett, in un ultimo coraggioso sforzo e prima di mettersi in salvo su uno dei mezzi, recupera le foto dal seggiolino caduto, schivando una fitta gragnuola di colpi mortali. Una volta tratto in salvo, decide di rimanere nella Marina in onore del compagno deceduto, poi consegna le foto all’ammiraglio Reigart. Grazie a quelle prove Miroslav Lokar viene arrestato e condannato per genocidio. L’ammiraglio Reigart lascia quel fronte estero perché viene riassegnato a Washington, ma rifiuta il posto e si congeda con onore dalla Marina.